Scrivere è … l’ultima cosa da fare per scrivere (un post un po’ autobiografico dedicato a chi con la scrittura proprio NON si sente a proprio agio)

 

Se pensi che scrivere proprio non faccia per te, allora sei nel posto giusto. Oggi vorrei raccontarti di come scrivere sia sempre stata la cosa per me più naturale del mondo, e allo stesso tempo di come penso che non sia assolutamente necessario un “talento naturale” per scrivere testi efficaci e portare avanti un progetto di scrittura.

· Merak tips

C’era una volta una bambina che, più di ogni altra cosa, amava leggere, raccontare storie a voce alta, e scrivere.

Casa sua era piena di libri, che lei puntualmente ciuffava (ciao mamma, ciao nonna, scusatemi per averli sempre rimessi nel posto sbagliato pensando che tanto non ve ne sareste accorte), e il tempo migliore di cui ancora oggi abbia ricordi è quello passato con il naso conficcato dentro le pagine di Roald Dahl, Bianca Pitzorno, Terry Pratchett, Philip Pullman, Astrid Lindgren, Laura Orvieto, Louisa May Alcott, negli Junior Mondadori, nei Piccoli Brividi, negli Istrici Salani e nei numeri vintage di Topolino.

Passava l'estate in un posto di mare pieno di zanzare, che per lei era il più bello del mondo. Di mattina si trascinava sciabattando fino in spiaggia insieme a sorelle e cugini, la sera giocava nel vialetto - ma solo finché non faceva del tutto buio, sennò al rientro volavano ciabatte (erano gli anni '90, le ciabatte potevano ancora volare) - ma era il pomeriggio quello dove la bambina incontrava davvero la magia.

E la magia, per lei, prendeva forma su una sdraio pieghevole.

(seguono foto di repertorio, anni circa 1993 la prima con pappagallo e 1995 la seconda con sorella che si intravede!)

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Era lì che

tutto quel tempo meravigliosamente vuoto si riempiva di storie, personaggi incredibili, evoluzioni di trame perfettamente credibili e allo stesso tempo fatte di fantasia pura. Era lì che la bambina si è detta, per la prima volta: ma se qualcuno queste cose le scrive, allora quando sono grande le voglio scrivere anche io.

È poi semplice, eh, come nascono certi sogni.

Siamo quelli “che leggono” (ma non siamo più intelligenti)

Con questa cosa ci nasci. Siamo quelli “che leggono”, quelli che “ah per fortuna a te posso regalare un libro”, quelli che “sa signora, il suo Mariolino/la sua Giancaterina è proprio brava/o a scrivere”. Siamo noi, siamo sbucati fuori così.

Siamo quelli su cui si è costruito uno strano immaginario - molto nutrito negli ultimi 20/30 anni anche da insegnanti, genitori e adulti vari - ovvero che chi legge e chi scrive è più intelligente (ma di cosa? ma di chi? ma non è vero!), e chi “sa scrivere”, sappia scrivere qualsiasi cosa. Siamo quelli che “tu che sei bravo a scrivere, mi scrivi questo biglietto/discorso/racconto/mail per nome-a-caso-di-progetto tanto ci metti un attimo?”.

Siamo quelli “che scrivono” (ma non siamo capaci di scrivere tutto in cinque minuti)

È vero, probabilmente le fatine che hanno svolazzato sopra la nostra culla hanno decretato “ha il dono della scrittura”.

Ma se c’è una cosa di cui mi sono davvero resa conto nella parte “adulta” della mia vita - in cui la scrittura mi ha accompagnata come lavoro in 15 anni nella comunicazione, e ora anche come autrice di Il Segreto del Carillon, il mio primo romanzo per ragazzi, edito da Mondadori - è che il dono della scrittura è totalmente sterile senza un metodo che ti consente di trasformare un dono artistico - il saper scrivere - in un progetto concreto, ovvero lo scrivere qualcosa per raggiungere l’obiettivo che con quel “qualcosa” ti sei prefissato.

Nei miei anni di lavoro come copywriter e consulente per professionisti, aziende e brand, il dono della scrittura, da solo, non è servito a niente.

Mi è servito invece imparare come mettere un dono a servizio di una strategia ... e la strategia a servizio di un progetto.

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Power is nothing without control, diceva Pirelli. Eh beh, e quanto aveva ragione!

 

Se la potenza è il tuo talento per la scrittura, il controllo è il metodo che ti permette di procedere sulla strada sapendo dove stai andando, e la strategia è il tragitto che percorri.

 

Significa che - per esempio! - prima di scrivere è necessario fare un’analisi di brand, lavorare su brand identity, posizionamento e personalità per scegliere il giusto registro stilistico e tono di voce, è fondamentale osservare i competitor attraverso un’azione di benchmarking ben fatta, e occorre riflettere sui servizi offerti ancor prima che sulla loro descrizione.

E anche per scrivere Il Segreto del Carillon, il mio dono naturale per la scrittura, da solo, non sarebbe servito a niente. Mi è servito sedermi ogni giorno per alcune ore davanti al computer, aprire il mio amato Scrivener (programma di scrittura a mio avviso efficacissimo) e trasformare l’ispirazione in un’idea, l’idea nell’architettura di storia, la storia in parole, e le parole in un formato organico, leggibile e destinato a un pubblico specifico, ovvero i ragazzi.

Per scrivere i testi che sono qui sul sito di Merak Creative Studio (e anche per scegliere il nome di Merak Creative Studio!) non mi sono mai accontentata del dono della scrittura come dono in sé, fine a se stesso, ma ho lavorato accuratamente sulla proposta da fare alle persone che accompagno, e su come “parlare” ai professionisti, agli adulti e ai ragazzi.

Il dono della scrittura l’ho ricevuto, e fin qua ok.

È andato a braccetto con l’amore per la lettura e le storie, e anche qui tutto chiaro.

Ma quando mi sono posta degli obiettivi e ho deciso di dare vita a dei progetti - il mio studio e il mio romanzo - attraverso la scrittura, ciò che ho dovuto applicare è stato un metodo, insieme alla sua metodica (ovvero il modo in cui il metodo si applica) e alla sua metodologia (ovvero al perché si applica proprio così). Ma tranquilli, parlerò solo di metodo per semplificare.

 

La scrittura è un mezzo, un segno, per dare forma a qualcosa che prima non c’era e poi, dopo che lo hai scritto, c’è.

 

Per ottenere ciò che desideri ottenere con questo mezzo servono tre cose:

  • un’analisi del tuo punto di partenza
  • un obiettivo
  • un metodo (con metodica e metodologia) di scrittura per raggiungerlo.

Che sia perché devi scrivere per raccontare il tuo lavoro e vendere i tuoi prodotti e il tuo progetto, o che sia perché la tua vocazione ti chiede di scrivere e ascoltare il tuo bisogno di esprimerti con le parole, trovare un metodo di scrittura è imprescindibile.

Se fai fatica a scrivere non occorre che tu diventi uno scrittore: l’autonomia è più importante della creatività fine a se stessa!

“A scrivere una frase ci metto mezz’ora”.

“Quando rileggo quello che ho scritto mi sembra che le parole si incastrino male”

“Scrivo tanto, ma mi sembra di non dire niente!”

Sapete quante volte amici, clienti, altri professionisti con cui ho collaborato sapendo che io ero “quella che scrive” (vedi paragrafo poco sopra!) mi hanno detto queste frasi?

In questi anni di lavoro come copywriter consulente per la comunicazione e professionista della scrittura sono giunta alla conclusione che la differenza non la fa il saper scrivere, ma il metodo: e se il talento non si può trasmettere … il metodo, fortunatamente, sì.

Quindi, anche se con la scrittura non ti senti a tuo agio, anche se scrivere non ti viene naturale, anche se non ti è chiaro come percorrere la strada che dall’idea porta alla realizzazione di un testo ma il tuo lavoro ti richiede di scrivere e descrivere progetti, prodotti e servizi … ce la puoi fare. Con un giusto metodo, un supporto costante e i giusti strumenti, eccome se ce la puoi fare!

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Professionisti e brand che si occupano in autonomia dei propri contenuti non possono prescindere da un’attività di scrittura pressoché quotidiana: non si diventa certo copywriter professionisti, né scrittori, ma un metodo può aiutare a fare chiarezza e produrre contenuti scritti con meno pressione e più soddisfazione.

Il workshop dedicato ai professionisti ORSA MAGGIORE è nato proprio per questo: per condividere con chi fa fatica a descrivere il proprio lavoro e i propri servizi, a chi vuole sentirsi più a proprio agio con la scrittura, a chi vuole guadagnare un pezzetto di autonomia nella creazione dei propri testi.

Tutte le informazioni, e anche i feedback di chi lo ha già frequentato, sono qui: il workshop torna ad ottobre 2024, perché dopo l’edizione primaverile sto affinando nuovi contenuti e nuove proposte.

Per chi invece vuole riprendere contatto con la scrittura da un punto di vista più creativo è in arrivo GALASSIE IN BOTTIGLIA, un laboratorio online in cui sperimentiamo insieme diverse tecniche di scrittura in forma breve, utilizzando un approccio creativo.

Galassie in Bottiglia sarà mercoledì 26 giugno 2024 alle 20.30, e fino al 10 giugno è in promozione!

 

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 (Perché ho collegato scrittura e astronomia? Questa è un’altra storia, e prometto che presto la raccontiamo!)